giovedì 28 agosto 2008

La Grotticella

La Grotticella è un’antica sorgente di epoca romana. E’ ubicata presso la località “Valle le Gotte”, un altopiano che si trova tra il Campo di Montelanico e il Monte Perentile ai confini tra i Comuni di Montelanico e Norma. L’acqua, ancora oggi ancora freschissima, venne raccolta, dagli abitanti di questi luoghi, in una cisterna scavata nella roccia, i cui resti sono tuttora visibili, vicino alla quale sono presenti i resti di antiche mura poligonali di un antico insediamento.

martedì 26 agosto 2008

Lilium bulbiferum

Il Giglio di S. Giovanni (Lilium bulbiferum) comunemente denominato anche giglio rosso è una pianta erbacea perenne alta circa 30-80 cm, con un piccolo bulbo a sezione trigona dalle squame appuntite. Ha il fusto eretto con la base macchiata di porpora. Le foglie sparse e con nervature parallele, alla base sono picciolate e lanceolate, le cauline sono progressivamente ristrette e le superiori portano all’ascella un bulbillo. I fiori, in numero di 1 – 5 sono eretti e costituiti da 3 petali esterni ellittici, acuminati, e 3 interni subspatolati, di colore giallo aranciato o rosso aranciato, a volte con punteggiature brune. Il frutto è una capsula ovoide a più semi che maturano da agosto a settembre. Questa pianta vive lungo le pendici prative umide ed assolate, le vegetazioni ad alte erbe, gli arbusteti, i boschi radi su terreno calcareo da 500 a 2.000 m di altitudine. Il nome del genere lilium è il nome latino di giglio, il nome della specie significa portatore di bulbi, con riferimento ai bulbilli posti all’ascella delle foglie superiori o comunque al bulbo posto nel substrato. E’ una specie di notevole bellezza che, per il suo colore e la sua grande visibilità è oggetto di raccolte indiscriminate, tanto che è stata opportunamente inserita tra le specie protette. Sui Monti Lepini si può trovare sulle pendici del Monte Malaina e del Monte Gemma nei mesi che vanno da maggio a luglio.

giovedì 21 agosto 2008

Torta di castagne

Ingredienti (per 6 persone)
- 1,5 kg. di castagne;
- 150 gr. di zucchero;
- 150 gr. di cacao amaro;
- 250 gr. di panna montata;

Preparazione
Lasciare bollire le castagne in abbondante acqua salata, poi tagliarle a metà e svuotarle della polpa da passare a setaccio. Allargare il tritato per farlo asciugare bene, per circa 2 ore. A parte, in un recipiente, versare il cacao, lo zucchero, amalgamare con la pasta di castagna. Comporre sul piatto di servizio e coprire con la panna.

martedì 19 agosto 2008

Sorbo domestico

Il Sorbo domestico (sorbus domestica) è una pianta che appartiene alla famiglia delle Rosaceae. E' presente sui Monti Lepini ma è originario dell'Europa Meridionale, dalla Spagna alla Crimea e all'Asia Minore, spesso coltivato per i frutti anche fuori dal luogo dove era cresciuto. In Italia si trova sporadico in tutta la penisola e nelle isole, nei boschi montani di latifoglie preferenzialmente su substrato calcareo. L’albero è alto fino a 13 metri, molto longevo, i rami sono grigi e la gemma quasi glabra e vischiosa. Le foglie sono alterne e lunghe fino a 20 cm, con 6-10 paia di foglioline ovale o lanceolate sessili, dentate ai margini e acute all'apice. I fiori sono numerosi con il calice a cinque lacinie triangolari acute. Il frutto e' lungo da 2 a 4 centimetri, di colore giallo-rossastro-arancione e punteggiato diventa di colore bruno a maturità. La polpa e' verdognola e dolce quando il frutto è maturo. I frutti sono commestibili e maturano in autunno e sono molto ricercati dalla fauna selvatica. I frutti, di sapore acidulo, ricchi di acido malico e vitamina C, diventano dolci, con polpa farinosa molle. I frutti vengono utilizzati per fare sidro, confetture, liquori e salse. I frutti hanno proprietà astringenti, diuretiche, detergenti, rinfrescanti e tonificanti. Dal legno giovane si estrae un liquido scuro per tingere tessuti. Il tannino estratto dalle foglie un tempo serviva per la concia delle pelli. Il legno, colorato in rosso bruno, ad alburno più chiaro, e' duro ed elastico e trova impiego nella costruzione di pezzi sottoposti a forte attrito, oltre che in falegnameria per attrezzi rurali e casalinghi, lavori da tornio ed intaglio. Il sorbo domestico, è indicato per la coltivazione biologica e per la valorizzazione di zone marginali. E’ impiegato anche a scopo ornamentale.

giovedì 14 agosto 2008

Pian delle Faggeta - Monte Semprevisa. Itinerario

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martedì 12 agosto 2008

Da Pian della Faggeta a Monte Semprevisa


Dal paese di Montelanico si raggiunge la località di Pian delle Faggeta (882 m) nel comune di Carpineto Romano dove si parcheggia l’automobile. Da qui inizia il sentiero dell'anello della Semprevisa che passa prima vicino ad una pianta di tasso e poi nei pressi alla Fonte dell’Acquicciola. Dopo alcuni tornanti si prosegue verso una cresta dove si possono ammirare il Monte Malaina e il Monte Gemma e quindi si attraversa un bosco di faggi al termine del quale ci si ritrova nella suggestiva Piana dell’Erdigheta dove si apre uno spettacolare panorama a 360° sulla pianura, le isole pontine e l’intero litorale laziale. Si continua a salire per l’ampio pianoro erboso fino ad incontrare la vetta del Monte Pizzone (1.313 m). Da qui si prosegue sulla cresta e si raggiunge in pochi minuti il Monte Erdigheta (1.336 m), si incrocia il percorso che porta all’Eremo di Sant’Erasmo, quindi attraversato un bosco di faggi, (possibile piccola deviazione verso destra per la Fonte del Sambuco), si possono notare gli imbocchi recintati di due abissi (ovisi), tra cui l'"Abisso  Consolini", che si inoltrano per centinaia di metri all’interno di questo terreno carsico. Si raggiunge quindi la vetta del Monte Semprevisa (1.536 m) da dove si può godere un panorama veramente affascinante sul litorale pontino. Da qui inizia la discesa che passando per un fitto bosco di faggi arriva alla “Sella” dove si incrociano i sentieri che portano alla Fonte Rapiglio e al Monte Capreo. Si prosegue sempre in discesa e si arriva alla Fonte dell’Acqua di Mezzavalle e quindi al punto di partenza iniziale di Pian della Faggeta.
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Quota partenza: 882 m
Quota massima: 1.536 m
Dislivello totale: m. 750
Difficoltà: media
Distanza: 13.500 m
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Tempo totale: 8h 00min
Ascesa: 4h 00min
Discesa: 3h 00min
Sosta pranzo: 1h 00min
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Itinerario
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giovedì 7 agosto 2008

Dal Campo di Montelanico alla sorgente Acquaviva

Da Montelanico si raggiunge il Campo di Montelanico (788 m) dove si parcheggia l’automobile. L’escursione inizia attraversando il campo in direzione sud e si raggiunge dopo pochi minuti la “Pantana Camenardo”, una pozza naturale, oltrepassata la quale, si prosegue mantenendo la recinzione sulla destra fino al suo termine. L’escursione continua in direzione ovest fiancheggiando un muro a secco e quindi si prosegue, verso sud-ovest fra due colli, il “Colle della Dogana” e la “Costa delle Tommelle”, fino al termine di un secondo muro a secco. Da qui si continua attraverso una pianura fino alla località “ jò Santo”. Scendendo per una mulattiera (tratto dell’antica strada di collegamento fra gli abitati di Norma e Montelanico) verso la località Ospedaletto si svolta a sinistra all'altezza di un cartello indicatore e si arriva ad “Acqua Viva”, splendida sorgente in fondo alla valle. Nei pressi della fonte inizia il sentiero di risalita che, fiancheggiando un fosso, in direzione Sud-Est porta in uno bosco di faggi e cerri dove è possibile incontrare anche qualche esemplare di agrifoglio. Alla fine del bosco, in un ampio pianoro c'è il pozzo della Selva di Norma. Continuando in direzione Nord-Est si arriva in località “Valle le Gotte” e proseguendo per circa 150 m. verso Sud-Est, dopo aver svoltato a sinistra, salendo per circa 200 m. si arriva in prossimità del “colle Zappetella” dove è ubicata “la Grotticella”, cisterna di notevole pregio di epoca romana nei pressi della quale appaiono resti di mura poligonali. Sulla strada del ritorno, verso la valle, in direzione Nord-Ovest dopo circa 1 Km si raggiunge il “Colubro”, una grossa pozza, dove con un po’ di fortuna, si può vedere l’Airone Cenerino.
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Quota partenza: 788 m
Quota massima: 800 m
Dislivello totale: m. 230
Difficoltà: media
Distanza: 7.000 m
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Tempo totale: 5h 30min
Ascesa: 2h 00min
Discesa: 2h 30min
Sosta pranzo: 1h 00min